Pubblicato: 23 Luglio 2025
PERSONE
In un contesto lavorativo sempre più dinamico e interconnesso, la qualità delle relazioni e il clima aziendale rappresentano fattori determinanti per la performance e il benessere organizzativo. Tra gli strumenti più efficaci per valorizzare questi aspetti emerge la valutazione 360°, un processo che consente di raccogliere feedback strutturati da diverse fonti: responsabili, pari, collaboratori e, se previsto, da stakeholder esterni quali clienti e fornitori.
Rispetto ai sistemi di valutazione tradizionali, restituisce un’immagine più completa e oggettiva del comportamento professionale e relazionale della persona, mettendo in luce punti di forza e aree di sviluppo oltre a stimolare la consapevolezza individuale, incoraggiando una cultura del feedback continuo e aprendo spazi per una gestione delle relazioni più autentica e collaborativa.
Sul piano del clima aziendale, la valutazione 360° aumenta la trasparenza e rafforza la fiducia, facilitando il dialogo tra colleghi e migliorando la qualità delle interazioni, incrementando di fatto il senso di appartenenza. Inoltre, consente all’organizzazione di individuare dinamiche e comportamenti da attenzionare prima che diventino ostacoli al lavoro di squadra o alla leadership.
Numerose aziende, dunque, stanno implementando la valutazione 360° come leva strategica per lo sviluppo, ma per funzionare davvero, questo strumento ha bisogno di essere introdotto con consapevolezza e preparazione.
Le organizzazioni che scelgono questo percorso spesso sono spinte da una visione HR evoluta, in cui il miglioramento continuo è parte della cultura aziendale. Il management gioca un ruolo fondamentale in questo processo: mettendosi in discussione, dando il buon esempio, creando le condizioni per stimolare nei collaboratori una mentalità aperta, critica e orientata alla crescita.
Non si tratta solo di “misurare” le performance: occorre abbracciare il cambiamento, adattarsi a un contesto che evolve, investendo in percorsi formativi che rafforzino competenze e comportamenti. In questo senso, la valutazione 360° diventa un’occasione concreta per l’azienda per ascoltare, interrogarsi sul clima aziendale e raccogliere spunti autentici da chi vive quotidianamente l’organizzazione.
È una scelta coraggiosa: significa allocare energie e risorse per interpretare il feedback non come critica, ma come leva di sviluppo, prontezza al cambiamento o evoluzione dei modelli organizzativi.
Per questo motivo, prima di implementarla, è cruciale coinvolgere le persone in momenti di introduzione e formazione:
Cosa significa ricevere (e dare) un feedback costruttivo?
In che modo il feedback può diventare leva di miglioramento e non strumento di giudizio?
Quali benefici porta alla qualità del lavoro e delle relazioni?
Un esempio efficace è quello di una nostra azienda cliente che, prima di introdurre la valutazione 360°, ha investito in un percorso preparatorio con workshop dedicati ai manager e incontri aperti a tutta la popolazione aziendale, con l’obiettivo di confrontarsi sul tema, affrontare dubbi e resistenze, spiegare il senso profondo del feedback, fornire strumenti pratici per gestirlo e creare spazi di sperimentazione guidata. L’iter seguito ha favorito un clima di fiducia, rendendo l’avvio del processo più partecipato ed efficace.
È inoltre di fondamentale importanza dare seguito ai dati emersi dalla valutazione, attraverso azioni mirate quali progetti di sviluppo, percorsi di cambiamento, miglioramento dei processi organizzativi, al fine di evitare demotivazione e sfiducia da parte delle persone.
Questo sottolinea quanto la valutazione 360° non sia un punto di arrivo, ma di inizio per un percorso che richiede fiducia, apertura e la volontà comune di crescere attraverso il confronto. E se supportata da una solida preparazione e da un accompagnamento adeguato, può diventare uno dei più potenti strumenti di sviluppo organizzativo e culturale.
a cura di Caterina Rinaldi, HRed Consultant
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