La Conferenza al femminile dal titolo "Donne e mondo del lavoro: ostacoli, sfide e opportunità" organizzata da S.P.A.L. Foundation, sul tema del ruolo femminile nel mondo del lavoro.

L'8 marzo a Ferrara, in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne, ho avuto l'onore di partecipare come relatrice alla Conferenza al femminile dal titolo "Donne e mondo del lavoro: ostacoli, sfide e opportunità" organizzata da S.P.A.L. Foundation, nostro partner. L’appuntamento aveva come obiettivo approfondire il tema del ruolo femminile nel mondo del lavoro, mettendone in luce sfide e opportunità attraverso le testimonianze di donne con percorsi professionali variegati ma accomunate da un forte legame con il territorio ferrarese. Al contempo, intendeva offrire alle nuove generazioni uno strumento in più per orientarsi in vista della scelta futura del proprio percorso professionale.

I dati statistici (Istat, Inps, Eurostat) al 2023 evidenziano prospettive future per l'occupazione femminile positive. Le tendenze in atto indicano che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro continuerà a crescere. Osserviamo:

·        l'aumento del tasso di occupazione femminile: in Italia, il tasso di occupazione femminile è passato dal 48,7% del 2010 al 54,4% del 2023;

·        la riduzione del divario di genere retributivo: il divario di genere retributivo si è ridotto negli ultimi anni, passando dal 19,4% del 2010 al 14,2% del 2023;

·        un maggiore accesso delle donne a ruoli di leadership: sempre più donne ricoprono ruoli di leadership in aziende e istituzioni.

I dati statistici mostrano che, nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne ancora si scontrano con diverse sfide nel mercato del lavoro, come:

·        la sotto-rappresentazione delle donne in alcuni settori: le donne sono ancora sottorappresentate in alcuni settori, come quello STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Il tasso di occupazione per i laureati in Italia, con lauree STEM, la percentuale è di 86,7% e, tra i lavoratori Stem, l’85,7% svolge una professione altamente qualificata. Solo il 16,6% sono donne;

·        la segregazione occupazionale: le donne tendono a concentrarsi in un numero limitato di occupazioni, come quelle del settore sanitario e educativo;

·        la difficoltà di conciliazione tra vita lavorativa e privata: le donne continuano ad assumersi la maggior parte delle responsabilità familiari, il che può ostacolare la loro carriera.

Per realizzare appieno il potenziale delle donne, è necessario intervenire su alcune leve:

·        Promuovere la parità di genere nelle politiche del lavoro: è necessario rafforzare le politiche che promuovono la parità di genere nel mercato del lavoro, come quelle che favoriscono la conciliazione tra vita lavorativa e privata;

·        combattere gli stereotipi di genere: è necessario contrastare gli stereotipi di genere che limitano le scelte professionali delle donne.

·        investire nell'istruzione e formazione delle donne: è fondamentale investire nell'istruzione e formazione delle donne per rafforzare le loro competenze e prepararle al mercato e alle sfide del presente e del futuro.

Le donne hanno molte opportunità nel mercato del lavoro odierno. Tuttavia, per avere successo, è importante acquisire le competenze e le conoscenze necessarie, essere proattive e assertive, condividere quando possibile equamente il carico familiare con il partner, e sfruttare al meglio le diverse opportunità disponibili.

Rispetto al quadro europeo, l’Italia, con la previsione di soltanto 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio, è praticamente in fondo alla lista, insieme al Belgio e alla Polonia. 

Secondo i dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nel 2022 sono circa 28.620 le lavoratrici madri che si sono dimesse per la difficoltà di conciliare occupazione, carriera e cura dei figli, ossia il 63,6% delle quasi 45.000 madri lavoratrici che hanno rassegnato le dimissioni in tale anno.

I motivi che incidono fortemente sono la mancanza di servizi adeguati a sostegno della genitorialità e un continuo sbilanciamento di genere, perché nonostante i grandi passi avanti fatti nella storia, ancora oggi permangono stereotipi sui ruoli di genere. Non si tratta di un problema solo occupazionale, ma anche di sviluppo della carriera: le donne, a parità di istruzione o con istruzione superiore rispetto agli uomini, ricoprono posizioni più basse della piramide organizzativa e sono poco presenti nelle posizioni decisionali.

Le donne non dovrebbero sentirsi limitate a determinati settori o professioni: possono avere successo in qualsiasi campo, se hanno la passione e la determinazione per farlo.

Dal mio punto di vista, il futuro del lavoro è al femminile. Le donne hanno un enorme potenziale per contribuire alla crescita economica e sociale. Per realizzare questo potenziale, è necessario un impegno comune da parte di tutti gli attori della società - governi, aziende, organizzazioni no-profit e cittadini - perché il cambiamento deve innanzitutto essere culturale, al di là di ogni pregiudizio e stereotipo e in una visione del futuro in cui il potere, la genitorialità e la libertà siano finalmente strumenti e valori condivisi equamente tra i due generi.

Nel 1874 In Italia le ragazze vengono ammesse per la prima volta pienamente nelle Università e nei Licei. Il mio augurio è che "In futuro, non ci saranno leader femminili. Ci saranno solo leader". Sheryl Sandberge

a cura di Loredana Angheluta, Account Manager Corporate Synergie Italia