Lo stage è uno degli strumenti più diffusi per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto tra i giovani e chi cerca una prima esperienza professionale. Non si tratta di un vero e proprio contratto di lavoro, ma di un percorso formativo che permette di mettere in pratica le conoscenze acquisite durante gli studi e di acquisire nuove competenze direttamente sul campo. Proprio per questo motivo, lo stage è spesso il primo passo per iniziare a costruire un percorso professionale.
Cos’è lo stage e cosa significa
Il termine stage indica un periodo di formazione svolto in azienda con l’obiettivo di favorire l’apprendimento di competenze pratiche e l’inserimento nel mercato del lavoro. Dal punto di vista normativo, il termine più corretto è “tirocinio”, ma nell’uso quotidiano si tende a preferire “stage”. È importante sottolineare che non si tratta di un contratto di lavoro subordinato: lo stagista non viene assunto dall’azienda, bensì inserito in un contesto lavorativo con finalità formative.
Quali sono i tipi di stage?
In Italia possiamo distinguere principalmente due tipologie di stage:
Stage curriculare: rivolto agli studenti e inserito nei programmi scolastici, universitari o nei percorsi di formazione professionale, lo stage ha l’obiettivo di arricchire la preparazione teorica con un’esperienza pratica. In tali casi, la retribuzione non è obbligatoria, poiché lo stage è parte integrante del percorso formativo
Stage extracurriculare: rivolto a chi intende entrare o reinserirsi nel mondo del lavoro, il tirocinio extracurriculare è disciplinato dall’Accordo Stato-Regioni del 25 maggio 2017, che definisce le linee guida nazionali in materia. Tale accordo costituisce il quadro di riferimento per le normative regionali, che ne recepiscono i contenuti e ne regolano l’applicazione sul territorio. In base a questa disciplina, è sempre prevista un’indennità economica minima per il tirocinante.
Differenza tra stage e tirocinio
Molti si chiedono quale sia la differenza tra stage e tirocinio. In realtà, non ce n’è: i due termini vengono usati come sinonimi, ma nei testi normativi si parla di “tirocinio”, mentre “stage” è un termine più informale, diffuso soprattutto nel linguaggio comune.
Come funziona il contratto di stage e le normative
Per attivare un contratto di stage è necessaria una convenzione tra un ente promotore (soggetti privati autorizzati, scuole, università, centri per l’impiego) e l’azienda ospitante. All’interno di questa cornice viene definito un progetto formativo che stabilisce obiettivi, modalità, durata e attività da svolgere. La disciplina degli stage dipende in gran parte dalle normative regionali, che fissano i limiti e le condizioni di svolgimento.
Dal punto di vista delle tutele, ogni stage deve garantire almeno la copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e la responsabilità civile verso terzi. Negli stage extracurriculari è inoltre obbligatorio corrispondere un’indennità minima che varia da regione a regione.
Quanto dura uno stage?
La durata dello stage dipende dalla tipologia:
Gli stage curriculari sono legati al percorso di studi e durano in genere pochi mesi, il tempo necessario per completare i crediti formativi previsti.
Gli stage extracurriculari hanno una durata massima stabilita dalla legge regionale, che in molti casi è di sei mesi, con possibilità di proroga in alcune situazioni particolari.
Contratto di stage: qual è l’età massima?
Per i tirocini curriculari non esistono limiti anagrafici, dal momento che dipendono esclusivamente dal percorso di studi. Anche per i tirocini extracurricolari non esistono limiti di età.
Lo stage è retribuito?
Non sempre lo stage è retribuito. Gli stage curriculari, essendo parte integrante della formazione scolastica o universitaria, nella maggior parte dei casi non prevedono un compenso. Gli stage extracurriculari, invece, devono garantire un’indennità minima che varia a seconda della regione. Si tratta di un aspetto importante perché riconosce il valore del tempo e delle competenze messe in campo dal tirocinante.
Il contratto di stage prevede ferie e contributi?
Chi svolge uno stage non ha diritto alle ferie retribuite come un dipendente, ma può comunque concordare giorni di assenza con l’azienda. Anche per quanto riguarda i contributi ci sono delle differenze: lo stage non comporta il versamento di contributi previdenziali come un contratto di lavoro subordinato, ma l’azienda è obbligata a garantire copertura assicurativa contro infortuni e responsabilità civile.
Chi ha un contratto di stage ha diritto alla disoccupazione?
Poiché non è un contratto di lavoro, lo stage non dà diritto alla disoccupazione NASpI. Al termine del periodo, infatti, lo stagista non matura i requisiti previsti per ricevere questo tipo di sostegno economico.
I vantaggi del contratto di stage
Il contratto di stage rappresenta un’importante occasione di crescita personale e professionale. Permette di sperimentare sul campo ciò che si è imparato a livello teorico, di capire meglio il funzionamento di un’azienda, di costruire una rete di contatti professionali e di orientarsi per scegliere con più consapevolezza il proprio percorso futuro.
Il contratto di stage è quindi uno strumento prezioso per avvicinarsi al mondo del lavoro e per fare esperienza concreta. Non sostituisce un contratto di lavoro tradizionale, ma rappresenta un trampolino di lancio per molti giovani e per chi desidera ricollocarsi professionalmente.
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