Contratto di apprendistato: cos’è, come funziona e quanto dura

Il contratto di apprendistato è una tipologia di contratto di lavoro pensata per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, combinando attività professionale e formazione. Si tratta di uno strumento prezioso, che consente di acquisire competenze direttamente sul campo e, al tempo stesso, ricevere una retribuzione.

Vediamo nel dettaglio cos’è, come funziona, quali sono le differenze rispetto ad altri contratti e quali vantaggi può offrire a lavoratori e aziende.

Cos'è il contratto di apprendistato

Il contratto di apprendistato è un contratto a tempo indeterminato, finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani che ha l’obiettivo di coniugare lavoro e apprendimento. Non si tratta infatti solo di una prestazione lavorativa, ma anche di un vero e proprio percorso formativo, con obiettivi precisi e strutturati.

Le principali tipologie di apprendistato sono tre:

  • apprendistato, per la qualifica e il diploma professionale (iefp), il diploma di istruzione secondaria superiore (ISS) e il certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS). È rivolto a ragazzi dai 15 ai 25 anni compiuti.

  • apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere per il conseguimento di una qualificazione professionale ai fini contrattuali, è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni.  Il contratto di apprendistato professionalizzante può essere stipulato a partire dal 17esimo anno di età solo per i soggetti in possesso di una qualifica professionale, conseguita ai sensi del decreto legislativo n. 226 del 2005.

  • apprendistato di alta formazione e ricerca, per ottenere titoli come lauree o dottorati, o per svolgere attività di ricerca è rivolto a ragazzi dai 18 ai 29 anni compiuti.

Che differenza c'è tra contratto di apprendistato e contratto normale?

La principale differenza tra un contratto di apprendistato e un contratto standard sta nell’aspetto formativo. L’apprendistato prevede un percorso di apprendimento obbligatorio, durante il quale il lavoratore sviluppa competenze professionali specifiche. Questo percorso può essere gestito internamente dall’azienda o in collaborazione con enti di formazione esterni. La dimensione formativa implica la presenza obbligatoria di un tutor aziendale che affianchi l’apprendista durante lo svolgimento dell’attività lavorativa per fornirgli le competenze professionali.

Dal punto di vista economico, lo stipendio iniziale è solitamente inferiore rispetto a quello previsto da un contratto normale, ma aumenta progressivamente in base all’anzianità e alle competenze acquisite. Inoltre, il contratto di apprendistato è un contratto a tempo indeterminato, caratterizzato da un periodo formativo al termine del quale l’azienda può esercitare il libero recesso, ai sensi dell'articolo 2118 del codice civile, con preavviso decorrente dal medesimo termine. Se nessuna delle parti recede il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Le normative per il contratto di apprendistato

Il contratto di apprendistato è regolato dal Testo Unico dell’Apprendistato (D.Lgs. 81/2015), che definisce le caratteristiche principali della misura, i limiti di età, la durata e gli obiettivi formativi. Oltre alla normativa nazionale, anche i contratti collettivi (CCNL) e le singole Regioni, in base alla loro autonomia sulla formazione, possono stabilire requisiti specifici, soprattutto per quanto riguarda la parte formativa.

Come funziona l’apprendistato?

Durante il periodo di apprendistato, il lavoratore partecipa attivamente alla vita aziendale, svolgendo mansioni attività coerenti e perseguendo competenze in coerenza con il proprio percorso formativo con il Piano Formativo Individuale; documento che descrive in maniera puntuale i compiti dell’apprendista e il monte ore da destinare a ciascun modulo formativo inerente alla mansione d’inserimento. In parallelo, partecipa a momenti di formazione, sia in aula sia in azienda, per sviluppare competenze teoriche e pratiche. La presenza del tutor è spesso obbligatoria e a garanzia della corretta svolgimento della formazione, la cui mancata ottemperanza può portare al pagamento di sanzioni amministrative ai sensi del D. Lgs 81/2015 – art. 47, co.1, nonché alla nullità dell’apprendistato stesso.

La formazione può variare in base alla tipologia di apprendistato e al titolo di studio dell’apprendista, ma deve essere sempre documentata. In generale, l’obiettivo è far acquisire al lavoratore le competenze necessarie per svolgere un determinato ruolo in autonomia al termine del contratto.

Contratto di apprendistato: quale è la durata

Ma quanto dura il contratto di apprendistato? La durata varia a seconda del tipo di apprendistato, del settore di riferimento e dell’età dell’apprendista. In linea generale:

  • l’apprendistato per la qualifica dura fino a 3 anni (o 4 in caso di diploma quadriennale);

  • l’apprendistato professionalizzante ha una durata tra 6 mesi e 3 anni, estendibile a 5 nel caso delle mansioni artigiane;

  • l’apprendistato di alta formazione ha durata variabile, in base al percorso formativo concordato.

Cosa succede al termine del periodo di apprendistato

Alla fine del periodo di apprendistato, l’azienda può decidere se confermare il lavoratore a tempo indeterminato o interrompere il rapporto. In caso di conferma, non è necessario firmare un nuovo contratto: quello di apprendistato prosegue automaticamente come contratto a tempo indeterminato.

Contratto apprendistato: lo stipendio

La retribuzione dell’apprendista è inferiore a quella prevista per un lavoratore qualificato, ma aumenta progressivamente. I contratti collettivi stabiliscono le percentuali di inquadramento in base al livello del lavoratore formato e agli anni di servizio. In molti casi si parte dal 60% del livello pieno, per poi crescere gradualmente fino all’80-90% nel corso degli anni di apprendistato.

Questa struttura retributiva rende il contratto vantaggioso per le imprese, ma anche sostenibile per il lavoratore, che ha la possibilità di crescere professionalmente e salarialmente.

I vantaggi dell’apprendistato

Il contratto di apprendistato offre numerosi vantaggi:

  • per il lavoratore rappresenta un’opportunità concreta per entrare nel mondo del lavoro, formarsi sul campo e acquisire competenze spendibili anche in futuro;

  • per l’azienda è una forma di inserimento flessibile, che permette di formare risorse su misura;

  • per l’azienda sono previste agevolazioni contributive e incentivi statali;

  • aliquota contributiva ridotta per tutta la durata del periodo formativo. In caso di conferma al termine del periodo formativo, ovvero di consolidamento del contratto si può usufruire dell’aliquota contributiva ridotta per ulteriore 12 mesi;

  • Tasso INAIL 0%

Tra gli altri benefici si segnalano la possibilità di fidelizzare il personale, la riduzione del turnover e l’allineamento tra competenze richieste e competenze effettivamente acquisite.

Il contratto di apprendistato è una soluzione efficace per facilitare il primo ingresso nel mondo del lavoro, combinando formazione e occupazione. Con le sue diverse tipologie e un quadro normativo ben definito, rappresenta una delle formule più utili per accompagnare i giovani in un percorso di crescita professionale.

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